olio e collage su cartone, cm 49×40

firmato in basso a destra P. Conti

È un esemplare manifesto di poetica contiana, questa Simultaneità di ambienti che legge in chiave erotica, anticipando il successivo Eros, il presupposto della temporalità futurista, collocando in una dimensione irrazionale e istantanea il fenomeno della conoscenza e spingendo molto oltre, dunque, l’ipotetico aggancio con la vita onirica indicato dal futurismo. Anziché ricevere il seme dell’universo tra le sue mani, come la madre nel boccioniano Materia, qui la prostituta, in una chiave quasi esoterica e medianica, pare accogliere tutte le spinte provenienti dalla strada sottostante, che s’innalzano verso di lei come verso una divinità tenebrosa.