olio su tela, era 135×85
firmato e datato in basso a destra P. Conti 1934 XII
In questa versione, La zingara fu presentata alla Quadriennale romana del 1935. La versione immediatamente precedente era sicuramente più intensa, con i fianchi della donna non coperti dalla gonna, ma lasciati nudi. Il sesso era appena coperto da un velo, verso cui si protendeva il muso di una scimmia accoccolata in fondo ai suoi piedi. Non solo per il contenuto simbolico più evidentemente critico verso il regime, ma per la presentazione eccessivamente spregiudicata della materia, l’opera non avrebbe potuto superare la censura fascista, sicché Conti dovette accogliere il suggerimento di Giuseppe Bottai a modificarla, con qualche danno nell’omogeneità stilistica. Anche allo stato attuale il dipinto è, comunque, una prova della vitalità dell’ispirazione di Conti nelle varie epoche.