olio su tela, cm 64×46

firmato e datato in basso a destra P. Conti 1922

Brilla per l’invenzione della mano a perno sotto il mento, questa figura ermafrodita del Bicchiere di latte, che evoca ironicamente, da due diversi punti di vista simultanei, un nuovo bisogno di purezza. Quello spirito eccentrico che Corrado Pavolini definiva “spostato”, caratteristico di tutta la produzione di Conti, sembra toccare in questo dipinto il suo punto apicale.