olio su tela, cm 80×64

firmato e datato in basso a sinistra Primo Conti 1919

Una componente spagnola e picaresca fa capolino nell’Oste burlone, opera di capitale importanza nel percorso di Conti, che reinterpreta sia la natura morta di stile cubista, sia la simultaneità di tipo futurista alla luce della grande pittura del passato.

Corrado Pavolini, che segnala il dipinto nella monografia su Primo Conti del 1919, fa di esso il cardine del “grottesco tecnico” in cui eccelle l’amico, che s’ispira alla prosa fatta di eterogenee materie plastiche di Laforgue.