olio e collage su cartone, cm 81×54

firmato e datato in basso a destra P. Conti 1918

Arranca faticosamente in salita questa Strada di paese, dove le figure si accampano con movimenti grotteschi. Essa mantiene un che di fiabesco, anche là dove la drammaticità delle linee, la predominanza del nero assumono una fierezza aggressiva, un senso goyesco di funebre seduzione. Il soggetto è tipicamente toscano e si può ritrovare in Soffici o in Rosai, ma rispetto al primo qui domina una guizzante e sinistra ironia, e rispetto al secondo l’universo si schiude, v’entra, come un motivo di musica che aleggia, l’eco di una fisarmonica che interrompe non solo la rigidità della composizione, ma la sua tetra chiusura. Di particolare rilievo il graffito infantile che compare sul muricciolo di destra, introducendo una nota di fresca grazia che fa riferimento, ancora, all’arte poetica.