olio su tela applicata su cartone, cm 49×39

firmato e datato in basso a sinistra U. Conti 1917

Al ritorno da Roma, dove ha incontrato Giacomo Balla, e da Napoli, dove ha dato lettura del manoscritto di Imbottigliature a Marinetti che è rimasto entusiasta delle Parole il libertà in esso contenute, Conti esegue questo Vicolo notturno che segnala il suo passaggio nelle fila futuriste. Vi sono contenuti molti dei motivi tipici del futurismo contiano: le insegne e le scritte  sui  muri,  l’incongruenza spaziale tra figura e ambiente, in cui già aleggia quel tanto di metafisico che, subito, lo contraddistingue, il tema dell’ubriachezza, che sin dal 1915 accompagna il lavoro di Conti, la curiosa dissonanza tra il tema popolaresco e rude e la raffinatezza della pittura, in cui pare echeggiare un ‘arpeggio di musiche e di suoni.