(Firenze, 1890 e 1895 – ivi,1962 e 1957), artisti e scrittori, provengono da una famiglia borghese legata all’ambiente artistico e culturale fiorentino. Pronipoti del pittore Giovanni Fattori, collaborano fin dagli esordi alla rivista “L’Italia futurista” sia con parole in libertà sia con disegni e caricature. Nel 1919 partecipano con diversi disegni alla Grande esposizione nazionale futurista a Palazzo Cova a Milano, successivamente trasferita  a Genova e a Firenze. Nel 1923 Neri si associa con la Tipografia Bengaglia e dà vita allo studio di pubblicità “Creazioni Nerino” impegnandosi nella produzione di bozzetti réclame, cartelli murali, calendari, cartoline, opuscoli che conservano l’impronta futurista del loro autore, mentre Vieri, dopo la stagione futurista, abbandona il disegno per dedicarsi esclusivamente alla produzione letteraria. Collabora a “Solaria” e per le edizioni della rivista fiorentina pubblica diverse opere di narrativa e raccolte di versi.

Il Fondo Neri e Vieri Nannetti si divide nelle seguenti sezioni: Corrispondenza, una piccola raccolta di lettere a firma di Marinetti, Vieri Nannetti e Settimelli; Manoscritti di Vieri Nannetti, risalenti al biennio 1915-1916, quando al fronte, nelle pause dei combattimenti, Vieri riempie taccuini di parole in libertà che verranno in parte pubblicate su “L’Italia futurista”; Disegni di Vieri Nannetti, in parte esposti a Milano in occasione della Grande esposizione nazionale futurista; Opera pubblicitaria di Neri NannettiVarie e fotografie, tra cui il manifesto “Che cos’è il Futurismo. Nozioni elementari”, firmato da Marinetti, Settimelli, Carli, s.d. ma databile 1921-22; Biblioteca, una trentina di volumi, per lo più prime edizioni di romanzi futuristi, firmate da Marinetti, Russolo, Ginanni, Settimelli, Ginna, Mazza, alcune con dediche degli autori; Periodici, che raccoglie numeri vari di testate legate al Futurismo quali “Il Centone”, “Dinamo”, “L’Impero”, “L’Italia futurista”, “Poesia”, “Roma futurista”, “Lo specchio dell’ora”, “La testa di ferro”.