(Roma, 1895 – ivi, 1959), uomo politico, è tra i fondatori del fascismo. Nel 1919 infatti, già attivo nel movimento futurista, Bottai incontra Mussolini e collabora alla fondazione dei Fasci di Combattimento; partecipa alla Marcia su Roma e dal 1929 al 1932, in qualità di Ministro delle Corporazioni, elabora la «Carta del lavoro», base dell’ordinamento corporativo. Diventa poi Ministro dell’Educazione Nazionale, dal 1936 al 1943 e nel 1940 fonda la rivista «Primato». Il 25 luglio del 1943 aderisce insieme ad altri gerarchi, all’ordine del giorno Grandi, una mozione che mette in minoranza Mussolini. Fuggito in Algeria nel 1944, viene amnistiato nel 1947 e può così rientrare in Italia dove fonda la rivista «ABC», di cui sarà direttore fino alla morte.
Il Fondo Giuseppe Bottai, donato alla Fondazione nel 1992, è costituito dalle sezioni Corrispondenza e Manoscritti. La prima, ospita le numerose lettere di Bottai inviate dal 1914 al 1919 alla fidanzata Nelia (Cornelia) Ciocca, sposata nel 1920 e alcune lettere di e a Marinetti, una lettera di Boccioni e alcune missive indirizzate a Gerardo Dottori e a Ottorino Coppa; la seconda, conserva il Diario giovanile 1919-1920, in gran parte inedito. La corrispondenza è interamente in fotocopia, mentre il Diario è frutto della trascrizione dattiloscritta della figlia Viviana Bottai, donatrice del Fondo.