ARCHIVIO GIOVANNI PAPINI
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Lettere di Federigo Tozzi a Giovanni Papini |
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Carissimo Papini
Il 9, il 10 e l’11 prossimi sarò a Firenze. Vogliamo stare un po’ di tempo insieme? Forse, ci diremo molte cose con franca amicizia; perché se la vita ci tiene divisi con sottili e vane ostilità, io vi sono divenuto amico fin da quando compresi chi siete. E credo che non avrò da ricredermi. Scrivetemi un appuntamento.
Vi saluto
Vostro
Tozzi Federigo
Fuori Camollia
Cartolina postale, 1 c. r, [Siena], s.d. [4.V.13, t.p.]
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Gentilissimo Papini
Bellissimo il vostro articolo su D’Annunzio! È vero anche quando dite ch’egli non sa l’italiano. È anche piaciuto a quanti n’hanno parlato con me. Ed è, per me, quello che meglio vi è riescito intonato e fresco tra quanti ne scrivete: al di sopra della stroncatura polemica o troppo contorta, senza esasperazioni futuriste; e così venuto bene che mi fa l’effetto di un gran macigno buttato sopra l’acquitrinosa rettorica.
Vi saluto.
F. Tozzi
Roma – Vicolo Parioli 6
Cartolina postale, 1 c. r e v, Roma, s.d. [10.V.1915, t.p.]
Pubblicata in: Federigo Tozzi, Mostra di documenti a cura di M. Marchi con la collaborazione di G. Tozzi, Comune di Siena-Università degli Studi di Siena-Regione Toscana-Gabinetto G.P. Vieusseux, Firenze, 1984, p. 73.
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Gentilissimo Papini
Lo scopo per cui Vi scrivo mi fa dimenticare quella poca o molta ruggine che sia tra me e voi: di quella ne parleremo a voce, e credo che c’intenderemo.
L’amico Guido Guida sta compilando un magnifico (da vero) numero unico per la Croce Rossa, a cui hanno collaborato quasi tutti, buoni e cattivi, vecchi e giovani: perciò Vi scrivo anch’io perché Voi, tra i buoni e giovani, non manchiate. E invitando Voi, vorrei rivolgermi anche, se Vi pare, a tutti il Vostro gruppo: al Soffici, al Prezzolini, al Covoni ecc. ecc.
Non esitate, dunque, a mandare a Guido Guida un vostro scritto; e Vi prego di mandargli gli indirizzi dei Vostri amici. È necessario che Voi non manchiate. E perciò non spendo altre parole a convicervi.
L’indirizzo di Guida è questo: Via dell’Anima 39, Roma.
Guido ha pensato di sua iniziativa a questo numero unico, ma ora più gli preme perché anche lui fa parte dell’Ufficio centrale stampa della Croce Rossa.
Contando di venire presto a stanarvi a Firenze, vi saluto.
Anche a vostro… dispetto, vostro dev.mo
Federigo Tozzi
Fermo Posta Roma [autunno 1915]
Lettera, 2 cc. r e v. Carta intestata “Croce Rossa Italiana – Ufficio Centrale Stampa – Roma”
Pubblicata in: Federigo Tozzi, Mostra di documenti a cura di M. Marchi con la collaborazione di G. Tozzi, Comune di Siena-Università degli Studi di Siena-Regione Toscana-Gabinetto G.P. Vieusseux, Firenze, 1984, pp. 74-75.
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Roma, 23.6.17 -
Gentilissimo Papini. Ho finito di scegliere le lettere di Santa Caterina. Vi ho fatto anche, dove mi pareva indispensabile, postille filologiche; lasciando del Tommaseo soltanto quelle storiche, che contrassegno con un T.
Ora sto rivedendo la prefazione, che m’è venuta non più di sei o sette pagine. La prefazione è un’indagine psicologica del carattere della Santa. Per la scelta delle lettere mi sono attenuto anche alla loro varietà: così ce n’è una di quelle scritte alla madre, una di quelle ai fratelli, una di quelle ai fiorentini, a Giovanni Aguto, a ordini religiosi, al governo del comune senese, ecc. ecc. In modo che ne risulti largamente tutta l’attività politica, religiosa, civile e familiare di Caterina; con tutti i relativi aspetti.
Facendo questo lavoro, m’è venuto in mente che potremmo pubblicare la bellissima Leggenda di Brandano; che è del XVI sec. La conosce? Nei Mistici Senesi del Misciattelli c’è riportata qua e là. La prego, perciò, di dirmi dove e a chi debbo mandare il manoscritto delle Lettere. Per l’acquisto dei volumi, che sono cinque, ho speso venti lire. E la prego, come restammo, di farmele rimborsare: mi farà cosa grata. E non sarebbe possibile farmi pagare, tutte insieme, le cento lire del compenso alla consegna del manoscritto? Veda lei.
Ha avuto La fonte, dove sono alcune mie «prose»?
SalutandoLa, dev.mo
Federigo Tozzi
P.S. In quanto al titolo, non l’ho ancora pensato; ma mi pare che potrebbe essere, senz’altro: Santa Caterina – Lettere scelte – a cura di F. Tozzi
Lettera, 1 c. r e v. Carta intestata “Croce Rossa Italiana – Ufficio centrale stampa – Roma”.
Parzialmente pubblicata in: Giovanni Papini 1881-1991, Catalogo della mostra a cura di M. Marchi e J. Soldateschi, con uno scritto di P. Conti, Firenze, Nuoveedizioni Enrico Vallecchi, 1981, p. 99; Federigo Tozzi, Mostra di documenti a cura di M. Marchi con la collaborazione di G. Tozzi, Comune di Siena-Università degli Studi di Siena-Regione Toscana-Gabinetto G.P. Vieusseux, Firenze, 1984, pp. 81-82.
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Caro Papini
Ho visto «La matta.»
Le lascio la traduzione della novella del Renard, della quale parlammo.
RingraziandoLa,
con ossequi
Fed. Tozzi
18.12.17
Biglietto, 1 c. r, s.l.
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Ufficio Stampa
Croce Rossa
Via Tre Cannelle, 15.
Roma, 30.6.17
Caro Papini. Riunendo le Lettere, ho visto che non sono meno di 330 pagine. Quindi: o farne due volumi, come mi pare necessario, per dare un’idea approssimativa di tutti i pers<on>aggi avvicinati da Caterina, e per seguire più esattamente la sua attività spirituale; o prendere dieci o dodici lettere, che sarebbero un troppo magro estratto. Le Lettere, che io ho scelto, sono cinquanta. Le devo ridurre? Io ritengo più opportuno fare un’edizione in due volumi. Prima ch’io mandi il manoscritto a Carabba, mi dica lei, per gentilezza, come vuol fare. Moretti è, per qualche giorno, a Milano.
Salutandola, Suo
Federigo Tozzi
Il n° totale delle Lettere è 373.
Cartolina postale, 1 c. r e v
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Roma, 9.7.17.
Caro Papini. Ha ragione lei; ma mettendomi a lavorare, avevo fatto, senza avvedermene, differente al combinato. Raggiusterò come lei dice; molto volentieri. Spedirò tutto, con la prefazione ch’era già pronta, tra due o tre settimane, al Carabba.
La saluto.
Suo
Federigo Tozzi
Cartolina postale, 1 c. r. Carta intestata “Croce Rossa Italiana – Ufficio Centrale Stampa – Roma”
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Roma 18 Luglio 1917
Caro Papini,
Spedisco oggi al Carabba la prefazione, la bibliografia e i passi scelti delle lettere Cateriniane. Ho intitolato questa raccolta: S. Caterina da Siena – Le cose più belle – a cura di F. Tozzi. Ho rifatto questo lavoro secondo le sue indicazioni. E in attesa di un cortese riscontro La saluto.
Suo dev.mo
Federigo Tozzi
P.S. La prego anche di farmi avere sollecitamente dal Carabba il compenso e il rimborso delle spese per acquistare i cinque volumi delle Lettere, che costano venti lire. La ringrazio.
Cartolina postale datt., 1 c. r. Carta intestata “Croce Rossa Italiana – Ufficio Centrale Stampa – Roma”. Congedo, firma e post scriptum ms. con inchiostro blu.
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Roma, 13 agosto 1917
Carissimo Papini. Forse, la infastidisco per una cortesia troppo grossa; ma io ho bisogno urgente di contare su quelle 120 lire del Carabba. Perciò La prego di scrivere al Carabba se vuol mandarmele, assicurandolo che io assisterò e curerò l’edizione cateriniana scrupolosamente. Credo che la mia scelta gli sia piaciuta e anche il titolo (Le cose più belle). Mi scrisse per assicurarsi che la numerazione riferentesi ai passi delle lettere è quella dell’edizione fiorentina; e, poi, non ho saputo altro.
Perciò confido ch’Ella riesca a farmi avere questo denaro.
SalutandoLa e ringraziandoLa, in attesa, La saluto.
Dev.mo
Fed. Tozzi
Cartolina postale, 1 c. r e v. Carta intestata “Croce Rossa Italiana – Ufficio Centrale Stampa – Roma”
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Roma, 29 ott. 1918.
Gentilissimo Papini.
Ho visto che Carabba non ha più pubblicato nulla… Per una mia curiosità, La prego dirmi se né meno dentro l’anno escirà la mia antologia Cateriniana……
E Lei non torna a Roma?
Cordiali saluti dal Suo dev.mo
Fed. Tozzi
Via del Gesù – 62
Cartolina postale, 1 c. r. Carta intestata “Croce Rossa Italiana – Ufficio Centrale Stampa – Roma”
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Roma, 8 agosto 1919
Gentilissimo Papini.
Un cappuccino molto intelligente e mio amico mi chiede di scriverle se le piacerebbe per la Collezione di Carabba la traduzione delle migliori lettere di San Gregorio Magno. E siccome la proposta mi è parsa ottima, mi affretto a comunicarla a Lei; pregandoLa di risponderne o a me o direttamente al traduttore; che si chiama: Padre Cassiano – Convento di Poggio al Vento – Siena. – Il mio indirizzo è: Via del Gesù. 62. – Cordiali saluti.
Fed. Tozzi
Cartolina postale, 1 c. r e v
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Caro Papini.
Ho visto dai giornali che domenica sarà inaugurato un busto a Oberdan. Perciò ho scritto questo articolo che, se Le piace, La prego di pubblicare sul Tempo.
La saluto. Suo dev.mo
F. Tozzi
Lettera, 1 c. r. Carta intestata “Croce Rossa Italiana – Ufficio Centrale Stampa – Roma”
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Carissimo Papini
Le scrivo mentre le mie galline si sgolano a cantare, sentendosi un uovo di meno dentro.
Col Formiggini non ho più l’impegno degli Strambotti e Ballate dei Rozzi; perciò, quando lei crede, posso mandare l’intero manoscritto con la prefazione. Una prefazione breve, non è vero?
Ma bisognerebbe che il Carabba mi mandasse subito le prime cinquanta lire; perché ne ho bisogno.
Così, mi dica, per gentilezza, come devo contenermi.
Vuole lei il manoscritto, per esaminarlo?
E quando viene a Siena? Io l’aspetto.
Ma, prima, ci vedremo a casa del Giuliotti?
L’altro giorno pensai una sfuriata contro di lei, e se avessi avuto la carta gliel’avrei mandata. Ma leticheremo meglio a voce!
La saluto. Suo amico
Tozzi
L’avverto che, domani l’altro, mercoledì, 4, io sarò a Greve; perciò a tutti gli arrivi tramvari della mattina, io e Domenico l’aspettiamo.
Lettera, 1 c. r e v
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Ill.mo Giovanni Papini
Le proporrei per gli «Scrittori nostri» del Carabba un volumetto di bellissime laudi inedite della fine del Trecento. Due di queste laudi potrà vederle alla pagina 147 della mia Antologia di Antichi Scrittori Senesi già annunciata un mese fa anche nella Voce.
Queste laudi sono ventuno e sono scritte tutte dallo stesso anonimo autore.
Anche per la detta Collezione del Carabba ci sarebbe (a mio parere) un poemetto di Pietro di Viviano da Strove.
Con ossequi
Federigo Tozzi
Fuori Porta Camollia
P.S. Non so se l’editore, Giuntini Bentivoglio, le manderà la mia Antologia. Nel caso negativo ci penserò io. Ma bisognerebbe che io lo sapessi da lei.
Lettera, 1 c. r e v. Sul r della prima pagina, presenza di ex libris di Federigo Tozzi in rosso.
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LETTERE DI EMMA PALAGI TOZZI A GIOVANNI PAPINI |
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Signor Papini.
Avrei dovuto ringraziare prima per l’omaggio resomi “In memoria di Federigo” ma mi repugnava scrivere una qualunque banalità in luogo dell’impressione ricevuta dal libro.
La verità è che io, come cattolica, deploro che questo Dizionario, gabellandosi per un’opera di fede, mentre non è che opera letteraria poco seria, sia venuto a distruggere gli effetti che doveva aver lasciato – tra gli intellettuali – la sua Vita di Cristo.
No, in questo libro qui, lo spirito di Cristo non c’è. E non ci può essere perché al suo posto, cioè al primo, credendo di mettere Gesù Cristo, si son messi, invece, in buona fede, senza accorgersene, loro; gli autori; gli, ancora, “egoisti”. E, quindi, è un libro sano e, forse, anche dannoso perché si giova di un equivoco. Il pubblico lo compra e lo legge per divertirsi; e schiocca la lingua in attesa delle ghiottonerie (pettegolezzi) promesse per il futuro. Ma, a far sembiante di non accorgersene, e continuare, sarebbe sconveniente.
Stimo con questa franchezza, di adempiere un dovere sentito dalla mia coscienza, di cattolica, né le chiedo perciò di scusare l’ardire; solamente voglia indulgere alla forma.
DomandandoLe di pregare per Federigo, con ossequio.
Emma Tozzi
Roma 30 Aprile 1923
Lettera, 1 c. r e v
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Ill.stre Papini,
se non abuso della Sua bontà, azzardo la preghiera di averLa presente nel giorno dell’inaugurazione del busto di Tozzi, fissata per il 21 marzo, corr.: ore 18, o di un Suo telegramma che ci permetta di sentirLa presente ugualmente. (F. Sapori – Biblioteca Comunale – Siena)
RingraziandoLa, con vivo senso di gratitudine,
Emma Tozzi
Roma 15-3-924
Lettera, 1 c. r
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Roma 25-3-924
Via del Gesù: 62
Gentilissimo.
Ho presi gli appunti, e Le restituisco l’Antologia. Volevo mandarLe la Zampogna, ma qui, a Roma, me n’è rimasta una sola copia, annotata da Federigo. Mi pare, però, che ce ne siano altre a Siena. Soltanto che fino a quest’estate…
Le ridico il piacere grande che ho avuto per la Sua presenza a Siena, per Federigo; e di averLa intanto, anch’io, direttamente conosciuta. Orio1 mi ha detto che non è venuto per ragioni di denaro; Pirandello, perché s’ammalò Stefano.
A me, La famiglia, su la scena parve buona. Sentii che riuscì a tenere l’attenzione viva dalla prima battuta all’ultima; e non è poco se si pensa che non ha concessioni, allo scopo dell’effetto! Ma la stampa, come avrà visto, ha creduto suo dovere stroncarla. Avrei desiderato molto sentire un parere intelligente, per mia futura regola. La Garibalda2 disse che era andata bene, benché non fosse genere per loro. Promise di replicarla. Se Ella sa per giudizio suo diretto o d’altri presenti.., intelligenti, che sarebbe meglio ritirarla me lo dica liberamente. Per me, data da una Compagnia drammatica, adatta, non farebbe che rendere più stabile il primo successo. Perché le chiamate – quattro – ci furono; e che fossero di puro omaggio al nome di Tozzi, non credo!
RingraziandoLa di tutto, e porgendoLe i sensi del mio rispetto, sua
Emma Tozzi
Biglietto, 1 c. r e v
1Vergani.
2Garibalda Landini (1863-1929), fondatrice, insieme al marito Andrea Niccoli, della Compagnia teatrale fiorentina Niccoli.
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Gent.mo Papini.
Ella m’incoraggiò di rivolgermi a Lei nel caso che quanto si era raccolto per il busto non fosse bastato. La informo che la Provvidenza ha voluto compiere da sola l’opera.
Con altre adesioni venute dopo – l’ultima, Anile3 – si sono potuti divedere i conti senza avanzi e senza rimesse. Ma il ricordo della disposizione in cui Ella era per noi, m’incuora a dirLe di una situazione angosciosissima ch’io ho sott’occhio, e non so come aiutare, benché ne abbia tutta la volontà. Si tratta del figlio di Patrizio Fracassi4 . Venne a Roma, mesi or sono, per trovare lavoro (violino di spalla) nei cinematografi o teatri; ma non ha trovato ancora nulla di stabile. Ha finito ogni riserva e, se non si è tirato, per ora, un colpo di rivoltella (ne ha la fissazione) è per via di sua moglie: una ragazza che ha avuto il coraggio di sposarlo (solo rito religioso) in questi giorni, appunto per impedirgli un atto disperato. Io ho saputo la verità da lei, che ha del coraggio per due, ma è paralizzata da lui e dal timore di una disgrazia. Trovargli del lavoro è quanto si cerca di fare; ma, intanto, bisogna che, anche, possano avere da resistere, e non hanno più nulla. Lui – Ferruccio5 – è un’anima sensibile, tendente al morboso, ma di fondamento – mi sembra – buono, molto buono. Sono quasi certa che, ad avere da presentarlo a qualcuno per qualsiasi impiego, farebbe ottima riuscita.
Non sto ad aggiungerLe di più!
Non Le mandai, con il libro, i nuovi dati per la ristampa perché Ella disse che non era urgente. Ora sono pronti e li tengo a Sua disposizione per quando Ella verrà a Roma.
OssequiandoLa, devotamente
Emma Tozzi
Roma 8-4-1924
Via del Gesù 62
Lettera, 2 cc. r e v
3Antonino Anile (1869-1943), politico e letterato, che ricoprì la carica di Ministro della Pubblica Istruzione per il Partito Popolare Italiano.
4Noto marmista senese.
5Fracassi.
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