Leo Ferrero

Leo Ferrero(Torino, 1903 - Santa Fe, New Mexico, 1933), narratore, poeta e autore di testi teatrali, nipote di Cesare Lombroso, nella seconda metà degli anni ’20 compone le sue prime opere che sfoceranno nel 1923 nella composizione del dramma in prosa “La chioma di Berenice”. Nel 1924, grazie a Pirandello e D’Amico, entrerà a far parte del Teatro dei Dieci, un gruppo di giovani drammaturghi impegnati nel rinnovamento del teatro italiano. In quest’ambito si colloca il dramma “Le campagne senza Madonna” (1924) che, rappresentato al Teatro Moderno di Roma, ottiene buone recensioni. Nello stesso anno pubblica a Milano “La palingenesi di Roma” ed avvia la sua produzione poetica che confluirà nel volume pubblicato postumo “La catena degli anni. Poesie e pensieri fra i venti e i ventinove anni” (1929). Collaboratore di “Solaria” fin dalla sua nascita, inizia alla fine del 1926  il “Diario di un privilegiato sotto il fascismo”, anch’esso pubblicato postumo. Nel 1926 si laurea a Firenze in Storia dell’Arte con una tesi su Leonardo Da Vinci che verrà pubblicata a Parigi con prefazione di Paul Valéry e poi a Torino nel 1929. Nel 1928 lascia l’Italia per Londra che gli ispirerà il saggio “Le segret da l’Angleterre”. Si trasferisce poi a Parigi in esilio volontario e qui compone il saggio “Le meditazioni sull’Italia” e il dramma “Angelica”. Nel 1931 comincia a collaborare con il New York Time Magazine e nel 1932 ottiene una borsa di studio dalla Rockfeller Foundation per l’Università di Yale. Qui scrive saggi sull’America (“Amerique, miroir grossisant de l’Europe”) e compone una serie di poemi in prosa, pensieri filosofici, appunti e riflessioni che coinfluiranno nella raccolta “Désespoirs”. Avvia anche un romanzo, “Espoirs”, il primo quadro di un futuro grande affresco sulla vita nazionale prima e dopo la guerra mondiale ma, alla vigIlia della partenza per un viaggio in Giappone, muore in un incidente automobilistico.

Il Fondo Leo Ferrero è composto da due nuclei documentali, separati e distinti, perché giunti all’Archivio della Fondazione in momenti diversi, il primo donato nel 1983, il secondo donato nel 2005.

Il primo si divide nelle seguenti sezioni: Corrispondenza, indirizzata a Ferrero e di suo pugno, che annovera numerosi e importanti mittenti quali Aleramo, Alvaro, D’Amico, Bonsanti, Cecchi, Conti, Gide, Grasset, Prezzolini, Saba, Stuparich, Venturi, Vittorini, Zavattini e, fra i destinatari, Tilgher e Valery e il drammaturgo Jean Jacques Bernard di cui è conservato il carteggio con le lettere di entrambi gli scriventi; Manoscritti, che contiene varie stesure delle opere teatrali, saggistiche, poetiche di Ferrero, numerose pagine di appunti, riflessioni, abbozzi di opere tutt’oggi inedite, i taccuini che stese dal 1921 al 1923 e le traduzioni dei testi teatrali; Ritagli Stampa, divisi in articoli di e su Leo Ferrero; Varie, che raccoglie materiale afferente alla “Società degli amici di Leo Ferrero” (conferenze, inviti, commemorazioni); Biblioteca, che raccoglie alcuni titoli di Ferrero e l’opera di Gina Lombroso “L’éclosion d’un vie”, dedicata al figlio.

Il secondo nucleo di documenti è composto per la maggior parte da dattiloscritti afferenti alla produzione teatrale e saggistica di Ferrero, corrispondenza indirizzata a lui e ai familiari, articoli, traduzioni, appunti, pagine sparse autografe e dattiloscritte, un diario diviso in 12 fascicoli datati dagli anni ‘20 fino al 1933, dattiloscritti probabilmente dopo la morte, una raccolta di ritagli stampa sulla sua opera e in commemorazione all’indomani della scomparsa, una serie di volumi che integrano la sezione Biblioteca presente nel primo nucleo documentale annoverando opere di Ferrero spesso nella duplice edizione italiana e francese, alcuni titoli di opere a lui dedicate a firma della madre e il volume di Anne Kornfeld, “La figura e l’opera di Leo Ferrero”. Questo materiale, di cui a tutt’oggi esiste un semplice inventario di consistenza, deve essere ordinato e descritto analiticamente in modo da poter procedere ad una catalogazione informatizzata complessiva che uniformerà tutta la documentazione su Ferrero posseduta dalla Fondazione.